Donna, mosaico d’infinito

Sei l’alba che risveglia terre sconosciute,

cangiante nel vento delle stagioni interiori.

Figlia di sogni custoditi.

Sposa di ogni sospiro che si fa attesa.

Madre di carezze invisibili che sorreggono la vita.

Complice di silenzi che tessono il futuro.

Sorella di mani protese al conforto.

Presenza fiera nel confronto e nella prova,

discreta nel buio del dubbio.

Bagliore che orienta, accoglie e consola.

Creatura d’acqua e di fuoco,

tessitrice di opposti.

Sei passione che brucia,

dolcezza che lenisce,

amore che permane.

Roccia viva,

ma fatta di cielo e di nuvole.

Tenace nella giustizia,

timone saldo nel caos,

faro acceso nelle ore cieche,

approdo sicuro.

Tempesta che scuote

e riparo che resta.

Essenza dai mille riflessi,

bellezza che respira,

arte che si dona,

danza di luce tra le crepe.

Poesia che il mondo, a volte, dimentica,

ma che il tempo, sempre, ritrova

e in silenzio custodisce e rinnova.

Sei incanto.

Speranza.

Lotta.

Rivalsa.

Coraggio.

Indipendenza.

Sei grembo.

Sei melodia.

Sei donna.

Femminilità

Una danza di steli
che ondeggiano
al vibrare di sinuose melodie.
Vigorosi tanghi
Che osannano
corpi velati.
Divampano sensuali fantasie.
Morbidi tratti
abbracciano i sensi,
si odono vagiti di piccoli pargoli voraci.
Delicate anime generano
suoni, passioni.
Donne illuminate da una femminilità immanente che le trasmuta in creature
di eterna bellezza.

Frammenti

Quando ti parlo
e mi guardi,
ma non ascolti;
o ti guardo,
ma ti nascondi;
se ti cerco,
ma non ti lasci trovare;
quando ti trovo, ma fuggi.
Ecco io mi perdo.
Perdo me stessa:
trovo un alieno.
Allora poi,
fatico
a ricomporre i frammenti
e qualche pezzo viene trafugato,
altri scardinati e perduti.
Orfana di me stessa
provo sempre a rigenerarmi e
se mi cerchi,
alla fine mi trovi:
riemergo dalle onde infrante.

La florida linfa

Rinsecchite le forme,
Sconquassate le fronde.
Tonfi,
fino all’ultimo battito.
Nuovi contorni si stagliano
dai cocci ricomposti.
Occhi bendati.
Afone voci di miele,
sovrastate
da punti e virgole
che lottano
per l’angusto spazio.
Caducità.
Musei eretti
su riflessi frantumati.
Riecheggiano lontani fasti.
Respiri interrotti
nelle dimore abbandonate.
L’estate oramai lontana.
Sul sole, sul mare
padroneggia una gelida malinconia.
Le onde si placano.
I raggi più intensi
chiarificano.
Volontà e speranza
si destano.
Le salde e umide ramificazioni
riaffiorano
dalla prosperosa terra
dove la florida linfa
nasce e cresce.

L’emozione di condividere un respiro

Il 10 e 11 settembre 2021 la città di Forlì si metterà in gioco per la terza volta per meritare l’onore di diventare ancora una volta Capitale Italiana del Respiro, unendo Associazioni e pazienti da tutta Italia attorno al progetto Sharing Breath.

La grande novità dell’edizione 2021 è il concorso fotografico “Sharing Breath 2021” che è stato aperto a tutti, professionisti, dilettanti e soprattutto agli amanti della fotografia per raccontare attraverso un’immagine l’importanza di un Respiro.
A decretare i vincitori sarà una giuria presieduta da Claudia Manzo, Professional Photographer-Artist, composta da Luca Bollini, Luca Coralli, Marco Sabiu e Gabriele Graziani (cofondatori dell’intero progetto) e da altri ospiti speciali.
Le migliori immagini saranno utilizzate per una mostra temporanea che verrà inaugurata il 9 settembre a Forlì al Chiostro di San Mercuriale

E tra le 21 immagini finaliste selezionate dalla giuria del contest che verranno esposte ci sarà anche la mia foto, accompagnata da una frase che evoca il respiro:

“L’emozione di leggere nei tuoi occhi il riflesso di unisoni respiri e l’eco di un tenero battito d’ali”

Ecco a voi le prime 7 immagini (in ordine casuale) delle 21 finaliste del concorso fotografico “Sharing Breath 2021 – L’…

Pubblicato da Sharing Breath su Mercoledì 1 settembre 2021

https://fb.watch/84pDWWMq8t/

Anime affini

Siamo materia,
agglomerati di lacrime e sudore.
Parvenze,
composte in perfetta alchimia.
Siamo soffi di spirito,
vibrazioni,
battiti d’ali, illusioni, speranze.
Siamo cuori infranti, delusioni.
Siamo amore e bellezza.

Siamo incessanti tentativi
di instabili equilibri
tra l’effimero e il divino.

Siamo punti di contatto in reticoli astrali.
Candele consumate
a plasmare universi paralleli
che tuttavia si sfiorano.
Siamo bagliori evanescenti
che catturano le pupille.
Varchi che portano a esilaranti viaggi
in cui sostare.

Sguardi che non pietrificano,
ma scavano, estraggono
e restituiscono se stessi.

Albergano noumeni.
Vicinanze che placano ferite.
Siamo anime affini che si riconoscono.
Siamo confidenze elargite
che alimentano
profondi affetti.
Sementi di eccezionalità.

Siamo bisogni appagati
Siamo presenze che curano.
Siamo conforto.

Unioni senza fili.
Sintonie che armonizzano la stessa melodia.
Siamo certezze che cullano.
Specchi riflessi.
Siamo dedizione e sacralità.
Essenze a confronto,
corde che vibrano all’unisono.
Vere e autentiche 
Entità.

Felicissima di apprendere che la poesia “Anime affini” è stata premiata con una menzione speciale nell’ambito del Premio Letterario “Nunzia de Donno”. La premiazione avverrà il prossimo 11 agosto a Giudugnano (LE)

Poesia

Poesia
nobile vibrazione dell’anima.
Carezze di seta
che sfiorano delicatamente il cuore,
che suscitano dolci emozioni,
che rievocano famigliari immagini.
Impresse in memoria.

Destini scelti non a caso

Lunghi viaggi di sola andata,
senza ritorno.
Plurime soste e ripartenze.
Selezionare le mete è una scelta responsabile.
Itinerari dettagliati,
studi minuziosi li precedono.
Invertiti, stravolti, talvolta
dal caso.
Sfrecciano passanti, fasci di luce.
Incontri umani di anime vaganti.
Distratti treni in corsa,
colti da bagliori fluorescenti,
abboccano ad ami luccicanti.
Destini,
che percorrono
su binari paralleli costanti,
si incrociano.
Si delineano i contorni.
Si allentano i confini.
Si assorbono i tratti.
Morbide carezze
che inteneriscono corazze.
Affiorano crepe
su muraglie granitiche.
Occhi velati si aprono
a nuovi paesaggi incantati.
Occhi spalancati,
agganciati a calde dimore stabili.
Mani intrecciate a fili invisibili.
È primavera, il tepore riaffiora.
Sbocciano giardini fioriti.

La fenice

Rosso come passione,
mantelli di porpora da indossare,
mai fardelli da portare.
Tempo
centrifugato in vortici
che inghiottono i tratti e
sfumano i contorni.
Troni da conquistare.
Definizioni
che calpestano i sogni,
accartocciano speranze
e segnano solchi da colmare.
Eppur qualcosa si muove.
Variopinte ali sbocciano
dai viscidi anelli slavati.
Lunghe piume fiammanti
divampano al sole.
Il rimpasto di ceneri
prende nuova forma,
stende le ali,
spicca il volo mostrando la sua eterna,
austera bellezza.

Speranze

In relazione alla partecipazione al concorso “Habere Artem” la Aletti Editore mi ha inviato la pergamena con la menzione speciale alla mia poesia “Speranze” riservata agli autori selezionati, meritevoli di essere inseriti all’interno dell’antologia relativa al concorso.

Ecco la poesia:

Speranze

Silenzi assordanti,
taciti pensieri tuonano.
Pugni allo stomaco,
nodi in gola,
zavorre alle estremità.
Impeti soffocati,
passi incerti,
progetti sbiaditi.
piani stravolti.
Ma la timida fiammella
divampa,
sulla via,
riesumando
speranze.